
Siena. Pacciani: "Ben venga il museo del Palio purché non si un salto nel buio"

Luigi De Mossi, nei giorni scorsi, ha detto che il museo del Palio è pronto e dovrebbe partire nelle prossime settimane. Fabio Pacciani, candidato sindaco del Polo civico, non nasconde le perplessità. “Se fosse davvero così - commenta - mi chiedo, e chiedo al primo cittadino: chi è a conoscenza del progetto? Le contrade, il Magistrato, il Consorzio hanno partecipato o lo hanno visionato? Da chi è composta la società di finanziatori di cui parla De Mossi e come si potrà inserire un museo privato in una struttura pubblica? A chi andranno i dritti sulle immagini del Palio e delle contrade? Credo che i senesi debbano avere risposte chiare e serie perché si tratta di un patrimonio pubblico dall’altissimo valore per la città".
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“Se il museo del Palio è un’ipotesi da valutare - prosegue Pacciani - e sulla quale possiamo discutere attraverso un percorso di trasparenza ampio e partecipato, credo che si debba ripartire da ciò che già abbiamo a nostra disposizione: il patrimonio museale delle diciassette consorelle, un vero e proprio tesoro di cultura materiale e immateriale, unico al mondo, da custodire ma soprattutto da valorizzare e far conoscere. Nel massimo rispetto per l’attività, l’unicità e l’autonomia delle contrade, credo che il Comune possa e debba essere sempre più un elemento di coordinamento e un facilitatore per promuovere e valorizzare un patrimonio unico al mondo, in grado di raccontare l’identità della città. Un percorso di promozione e valorizzazione che dovrà essere fatto con tutte le contrade e i cui introiti potranno andare nel tempo per interventi di restauro e messa in sicurezza dei musei e delle opere al loro interno”.
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Pacciani conclude: “L’ipotesi presentata da De Mossi è un salto nel buio da oltre sei milioni di euro, un museo alla cieca presentato a sei mesi dalla scadenza del mandato. Mi auguro che sia una brutta boutade da propaganda elettorale. Siena è conosciuta nel mondo anche per essere la città del Palio ma non solo. C’è bisogno che il Comune dia una spinta propulsiva alla cultura, attraverso la valorizzazione del patrimonio e tornando a produrre cultura, eventi di livello internazionale e in grado di richiamare visitatori da tutto il mondo”.
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