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Siena, nuove varianti Covid dalla Cina, Tumbarello (Aou Senese): "Più il virus cambia, più il nostro sistema di difesa sarà in difficoltà. La preoccupazione è legittima"

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La minaccia Covid arriva ancora una volta dalla Cina. Un film già visto nel 2020, sebbene oggi la situazione sia cambiata, come evidenzia Mario Tumbarello, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.
In agguato c’è Gryphon.
“Si tratta di una variante più difficile da essere individuata dalla nostra memoria immunitaria. Più il virus cambia, più il nostro sistema di difesa sarà in difficoltà”, dichiara il medico del reparto del policlinico di Siena.
I vaccini restano la migliore arma per proteggersi? “Si, perché noi abbiamo delle tipologie molto efficaci. Poi, la battaglia non è finita. D’altro canto va considerato che in Cina hanno optato per misure differenti, puntando più su una chiusura totale che sui vaccini. Ora però hanno fatto retromarcia sulle restrizioni. Trovandosi in presenza di oltre un miliardo di abitanti, non si può stare tranquilli. In più non abbiamo dati certi su quello che accade là”.

Siamo ormai abituati a trattare il Covid come una malattia endemica. C’è il rischio di rivivere l’incubo di due anni fa? “Rispetto alla Cina, noi abbiamo imparato a convivere con il virus. Una sua variazione aggressiva è uno scenario inquietante, perché significherebbe perdere il vantaggio accumulato in questi due anni. Quindi, è legittima la preoccupazione. Serve prestare molto attenzione”.

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