
Siena, Portanova condannato per stupro: la Figc apre un'inchiesta e chiede gli atti al tribunale

La posizione di Manolo Portanova, il calciatore del Genoa condannato a 6 anni con rito abbreviato per stupro di gruppo dal Tribunale di Siena, finisce nel mirino anche della giustizia sportiva.
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La Procura Federale della Figc ha infatti aperto un procedimento nei confronti del 22enne, figlio dell'ex bandiera della Robur, chiedendo al palazzo di giustizia di Siena la trasmissione degli atti, così da valutare eventuali iniziative. Dopo la condanna penale in primo grado, la difesa del giovane è pronta a presentare appello. Nel frattempo la società rossoblù, che lo ha nelle proprie fila per disputare il campionato di serie B, aveva deciso di non prendere provvedimenti disciplinari ma di lasciare il giocatore a disposizione di mister Alberto Gilardino, che lo aveva convocato per la sfida poi vinta contro il Sudtirol al Luigi Ferraris. Una scelta garantista - visto anche che non sono stati applicati provvedimenti restrittivi ma le pene accessorie previste dal codice - che però ha sollevato un polverone di polemiche e critiche anche da parte degli stessi sostenitori del Grifone, convincendo il club a mandare appunto in tribuna durante il match il calciatore, per evitare altre tensioni e pressioni in una settimana non semplice per il sodalizio ligure, che ha cambiato mister (promuovendo l'ex trainer del Siena dalla guida della Primavera a quella della prima squadra) e con rapporti non semplici con la tifoseria da non inasprire ulteriormente.
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Ora la palla passa quindi alla giustizia sportiva che valuterà come muoversi, per quello che appare un caso particolarmente delicato e senza precedenti.
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