
Siena Palio, è il giorno in cui la città e la Giraffa salutano Lello Ginanneschi

E' il giorno in cui Siena e la Giraffa salutano Lello Ginanneschi, il priore buono, Con i suoi occhi chiari e la battuta perennemente in canna, è stato portato via da una malattia tremenda che comunque non lo ha mai piegato né sconfitto. Alle 10 di oggi cominceranno i suoi funerali in Provenzano e tanti vorranno esserci, anche solo per un'ultima carezza, o per gettare un fiore, o lanciare un bacio da lontano. Il commiato sarà con tutti gli onori: la messa verrà celebrata dall’arcivescovo, nonché cardinale, Augusto Paolo Lojudice, che avrà accanto i correttori di tutte e 17 le contrade, primo fra tutti il giraffino Don Tito, che ha condiviso con Lello mille gioie, ma anche i dolori delle perdite che sembrano accanirsi su quella porzione di città. Insieme alla comparsa “di casa”, con i vessilli listati di nero, sfileranno i restanti 16 paggi maggiori con i bandieroni abbrunati. Ci sarà il labaro del Magistrato delle contrade, le autorità, ma soprattutto gli amici. Tanti, tantissimi, mai troppi.
Città in lutto: è scomparso Raffaello Ginanneschi, per tutti Lello, priore della Giraffa, giornalista e grande appassionato di Palio
In molti, negli ultimi due giorni di disperazione densa e soffocante, hanno voluto ricordare a loro modo Ginanneschi. Tra questi, anche Eleonora Mainò, giornalista di punta del Palio che ha scelto di scrivergli una lettera. "Mi dicevi spesso di essere stato il mio talent scout - si legge. - Capitò un'estate, ci conoscevamo poco, il mio legame era con la cara Anna, e con Federica, per questioni di lavoro. Mi chiedesti di dare un contributo alla tua trasmissione di Canale tre, interviste e racconti sulle lastre, nel dopo prova di mattina. Ero dubbiosa, ma mi rassicurasti, andammo in onda e fu semplice, perché simpatia e delicatezza furono le tue armi per vincere sulle mie chiusure. Da lì in poi non so come è iniziata questa mia avventura, su cui ci siamo spesso confrontati. A volte sommersa dai dubbi, mi hai spronato, raccontandomi di come ci si può sfidare e si può vincere su se stessi. Mi hai incoraggiata ad andare avanti e soprattutto a cercare sempre con professionalità un approccio meno pesante in un mondo, quello del Palio, che a volte si prende troppo sul serio. Una volta mi hai detto che si può correre e andare in bicicletta sul dolore. Immagino che si possa anche scrivere, sul dolore. Anima gentile e decisa. Ciao Lello".
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Anche Massimo Coghe detto Massimino, ex fantino vittorioso in Piazza, sul proprio profilo Facebook saluta così il priore che se ne è andato: “Gli animi buoni hanno diritto ai posti migliori una volta varcata la Grande porta, e sono sicuro che a te spetti un posto speciale, spero un giorno di rincontrarci, a scambiare pensieri di Palio o magari tornare in Sardegna a fare un altro filmato alla mia «nonnina» come la chiamavi te... 55 sono pochi per morire, mesi, anni di sofferenza sono troppi per resistere, fai buon viaggio amico Lello, che la terra ti sia lieve”.
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