
Siena, consegnato a un'associazione sociale un bene confiscato alla mafia

A Chiusi è stato raggiunto un importante obiettivo sociale: l’amministrazione comunale ha concesso in comodato d’uso gratuito l'immobile Molino dell’Astrone all’associazione Durante e dopo di noi.
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Si tratta di un bene confiscato alla mafia nel 2010 che era stato messo a disposizione del Comune dal Tribunale di Napoli già dallo scorso luglio a seguito della presentazione di un progetto sociale. Il sindaco Gianluca Sonnini e la presidente dell’associazione Cristina Lorenzoni hanno firmato l’atto che di fatto permette all’associazione di poter svolgere la propria attività sociale all’interno della struttura. L’immobile che in questi mesi è stato sottoposto ad interventi di ripulitura dalla vegetazione esterna, potrà ora essere oggetto di interventi minimi di manutenzione ordinaria che permetteranno l’utilizzo di una sua parte.
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“E’ un risultato importante – dichiarano il primo cittadino Sonnini e l’assessora al sociale Maura Talozzi – essere finalmente riusciti a poter dare concretezza a questo progetto consegnando le chiavi. Progetto al quale noi come amministrazione abbiamo fortemente creduto, sollecitando il Tribunale affinchè potesse assegnarci l’utilizzo di questo immobile. I ragazzi e le loro famiglie potranno così avere un nuovo spazio a disposizione per le proprie attività e per dare vita alle loro iniziative. E’ un primo passo, ma importante, per tutta la comunità, per il futuro di questi ragazzi ed è un segnale forte all’insegna della legalità e del riscatto sociale”.
“La firma è stato un momento davvero emozionante ed intenso – afferma la presidente Lorenzoni - perché ho pensato alla possibilità di poter finalmente vedere realizzarsi tanti progetti e opportunità per i nostri ragazzi e per le loro famiglie, e per quanti vorranno partecipare al nostro sogno. Credo sinceramente che questo immobile a noi assegnato per scopi sociali rappresenti la possibilità di poter realizzare un progetto unico e importante. Un bene di grande rilevanza per l'intera comunità con la possibilità di far rinascere una struttura dedicata a tutti i soggetti fragili, tenendo conto che queste fragilità sono in realtà una ricchezza per tutti noi”.
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