
Siena, il fantino Brigante: "La prospettiva di correre il Palio ha riportato il sole"

Da quando il Senato ha dato il via libera alla possibilità di rivedere le feste popolari in Italia, e il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha fatto appello ai senesi affinché seguano le regole anti Covid perché “se saremo in zona bianca, il Palio quest’anno si corre”, nel mondo dei fantini sembra esplosa la primavera. Atmosfera più distesa, speranze, e soprattutto sorrisi. Come quello di Carlo Sanna, detto Brigante, che spiega: “E’ come se fosse tornato il sole. E’ uno stimolo in più, un’idea di certezza che siamo impazienti di vedere diventare concreta. Speriamo, dai”. Parole solo da professionista? "No. E’ la mia passione a farmelo dire, la stessa che mi accompagna da quando ho cominciato a fare questo lavoro. Da ragazzino, pur di montare un cavallo da qualsiasi parte, prendevo la macchina e andavo, senza chiedere niente a nessuno. Ho iniziato molto presto e non mi pento di niente di quello che ho fatto".
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Brigante sa che le aspettative su di lui, quando si affaccia in piazza del Campo, sono sempre molto alte: "Sono fortunato perché ho sempre avuto accanto dirigenze fantastiche, che mi hanno capito come persona e mi hanno voluto dare fiducia. E' quella la molla che ti fa rimanere in alto, al di là del talento o dell'allenamento. Si aspettano tanto? Non mi pesa affatto. Anzi, ne sono contento perché vuol dire che chi di dovere sa che posso fare sempre qualcosa in più di quanto raggiunto in precedenza. Lo penso anch'io, ed è una motivazione a lavorare per migliorare".
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Carlo Sanna, però, a Siena si porta dietro la fama di essere un fantino preparato, bello da vedere stilisticamente, ma poco cattivo. E' così? "Io ho rispetto per tutti - sottolinea, - per il giubbetto che indosso e anche per i colleghi. Se però mi viene fatto qualche sgarro in corsa, so difendermi e tirare fuori la grinta. Chi mi attacca, mi ci trova. Per questo mi piace molto il mio soprannome, Brigante. Mi assomiglia. Quando sono a piedi sono Carlo e sono in un certo modo, magari schivo e silenzioso, ma appena monto a cavallo, se c'è da tirare un calcio dalla mia parte, lo faccio senza problemi".
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