
Chiusi, il Pd dice no al Bettollini bis. Valenti: "Possiamo vincere anche senza lui". Ma il sindaco uscente lavora già a una forte lista civica

A Chiusi si consuma definitivamente lo strappo politico tra Juri Bettollini e il Partito Democratico. Anche se non è ancora ufficiale, il Pd non sosterrà la ricandidatura del sindaco uscente. E' stato lo stesso Bettollini ad annunciarlo sul suo profilo Facebook e i vertici provinciali del partito lo confermano. Il sindaco con un post ha informato i cittadini di aver ricevuto una "comunicazione del responsabile provinciale" enti locali del Partito Democratico, Alessio Pianigiani, "il quale mi informa che il 52% degli iscritti su 120 sentiti nelle consultazioni di sabato scorso, ha chiesto la mia non ricandidatura".
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Quindi no al Bettollini-bis, più o meno da 65 tesserati Pd. "Il valore della democrazia - scrive ancora Bettollini - per me è un punto fermo e indiscutibile. Il Partito Democratico sceglie così di aprire la crisi a Chiusi. Non giudico ma rispetto la decisione che ha assunto". E annuncia che nelle prossime ore dopo aver "sistemato alcune questioni", renderà note le sue decisioni conseguenti. Il post in meno di 24 ore raccoglie quasi 350 like e una lunga serie di commenti (oltre 200) in cui la stragrande maggioranza degli utenti invita Bettollini a formare una lista civica ed a correre da solo. Ma davvero il Pd non prende in considerazione l'ipotesi di un accordo con un suo ex tesserato che nel 2016 vinse ottenendo il 64% dei voti? Sì, lo conferma il segretario provinciale Andrea Valenti secondo cui la coalizione di sinistra "a Chiusi può vincere anche senza Juri Bettollini".
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Eppure i rumors che arrivano dalla città etrusca sono già un coro: a prescindere dalle scelte del Pd, il sindaco uscente si candiderà di nuovo. E lo farà guidando una lista civica fortemente radicata sul territorio. Ovviamente i voti che otterrà saranno prevalentemente sottratti al Pd che si è imbarcato in una battaglia complessa: perdere contro un suo vecchio tesserato oppure contro il centrodestra (favorito dalla divisione della coalizione di centrosinistra), significherebbe rimediare una sconfitta che andrebbe ben oltre i confini comunali. E proprio per evitare quella che sarebbe un'altra caduta storica, nei prossimi giorni il Pd sarà chiamato a cercare accordi con ciò che sul territorio resta del Movimento 5 Stelle e della sinistra estrema, dando per scontata l'intesa con i suoi alleati storici. "Non candidare per scelta un sindaco uscente - fanno del resto sapere i dirigenti provinciali - non significa assolutamente perdere. Basta guardare quello che è accaduto a Monteriggioni".
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