
Palio, sindaco all'attacco: "La storia siamo noi"

Sale l'indignazione della città di Siena contro la manifestazione di un sedicente gruppo animalista che ha avuto l'autorizzazione da parte della Prefettura e della Questura per domenica prossima a poche centinaia di metri dal centro storico. Dopo l'intervento del vice presidente del consiglio Matteo Salvini, il sindaco di Siena Luigi De Mossi torna a parlare ed usa parole inequivocabili, magari in attesa della decisione finale delle autorità pubbliche di annullare la manifestazione per motivi di ordine pubblico o spostarla in una zona periferica: "Non deve sfuggire il significato di ciò che sta succedendo in questi giorni attorno alla nostra città ed ai nostri valori che poi sono quelli identitari - spiega De Mossi -. E' l'eterna dialettica tra il distruggere ed il costruire, fra il capire e il rifiutare, fra il morire e il vivere ognuno come vuole, in armonia, accettando le differenze e i difetti degli altri. Conoscendoci e riconoscendoci. C'è invece in questo secolo più che breve, chi accusa, sancisce e giudica senza sapere, peggio, senza voler sapere, rincorrendo solo la divinità della comunicazione per apparire il solito quarto d'ora e poi sparire per sempre. Se vogliamo fare davvero di questo Stato una comunità di popoli dobbiamo comprendere e soprattutto comprenderci. Siena - prosegue - è il fulgido esempio di una comunità che esalta le proprie differenze ma si riunisce intorno ai valori della solidarietà e del rispetto, della concordia. Tutti quelli che vogliono giudicarci senza conoscerci si rassegnino: sono solo parole che si perdono nel vento. La storia siamo noi" ha concluso il sindaco di Siena.