
Siena, il mondo del Palio trattiene il fiato per Fil di ferro

Il mondo del Palio trattiene il fiato per Emilio Falchi, che non sta attraversando un buon momento di salute. L’ex fantino di Piazza, che ha corso due volte tra il 1971 e 1974 con il soprannome di Fil di ferro II (c’è stato un altro Fil di ferro prima di lui: Mario Maini, una sola apparizione nel Bruco il 2 luglio 1947 su Lola), è sempre rimasto legato alla polvere di tufo: non si è mai perso una Tratta, fino al 2019, e solo lo stop imposto dall’emergenza Covid gli ha impedito di ripresentarsi dalle parti dell’Entrone nel 2020. Ha trasmesso la stessa “febbre” al figlio, Roberto Falchi detto Falchino, vincitore il 2 luglio 1986 per il Drago.
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Emilio, grossetano originario di Batignano, classe 1934, ha debuttato il 16 agosto 1971 nella Lupa con Ferida e poi è nuovamente andato al canape il 2 luglio 1974 per la Chiocciola con Robin Hood. Se la sua vicenda nella Conchiglia non ha avuto altri sussulti, la sua reputazione e le amicizie a bordo pista non sono mai venute meno. Lo dimostra il fatto che tanti, in questi giorni, chiamano il figlio per informarsi e augurare una pronta guarigione. “Non ha mai perso i suoi contatti – racconta Falchino, - né con la gente della Lupa né con quelli della Chiocciola né con altri, per esempio alcuni dell’Oca, gli altri fantini e soprattutto Mario Savelli. Ogni volta che è venuto, è sempre andato a mangiare o a fare un brindisi con la sua comitiva, che include tante persone”.
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Siena, insomma, non dimentica chi ha scritto pagine della sua Festa, e spera che presto ci sia l’occasione per tornare a stendere il tufo in Piazza e a sentire il suono argenteo delle chiarine che precede l’assegnazione dei cavalli. Anche per rivedere Fil di ferro con i suoi amici davanti all’Entrone.
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