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Il terremoto ha di nuovo abbassato l'Appennino

La mappa degli effetti sul terreno. In rosso l'area che si è abbassata

Sergio Casagrande
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Era già successo con i più forti terremoti registrati dal 24 agosto 2016. Ed è accaduto di nuovo. Il sisma infinito del Centro Italia (oltre 52.700 scosse in poco più di 5 mesi) continua a deformare l'Appennino, con movimenti che prevalentemente incidono sul ribasso delle altitudini. L'Irea-Cnr (Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche) che collabora con l'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha infatti reso noto il 3 febbraio 2017 che "nonostante la copiosa copertura nevosa e le condizioni meteorologiche avverse, i satelliti Sentinel-1 d ALOS-2 hanno consentito a un gruppo" di propri ricercatori di rilevare "la deformazione della superficie terrestre indotta dalla recente sequenza sismica dell'Italia centrale, la cui scossa principale ha raggiunto la magnitudo di 5.5 il 18 gennaio 2017". Dagli "interferogrammi" si evincono "mappe di deformazione che mostrano l'allontanamento della superficie terrestre dal satellite fino a un massimo di circa 10 cm in un'area a sud di Amatrice". In parole povere, dopo i quattro forti terremoti del 18 gennaio 2017, il suolo si sarebbe abbassato di ben 10 centimetri a sud di Amatrice, nell'area compresa tra Campotosto e L'Aquila, dove erano concentrati gli epicentri.  La nuova scoperta si unisce a quelle che all'Irea-Cnr hanno già permesso di accertare che la piana di Castelluccio, con i terremoti iniziati il 24 agosto 2017, si è letteralmente abbassata fino a un massimo di 70 centimetri; che alcune zone di Norcia, invece di scendere, si sono alzate fino a 12 centimetri; che la stessa Norcia è "scivolata" verso Spoleto di 30 centimetri; e che anche le aree di Montegallo hanno subito spostamenti tra i 40 e i 30 centimetri. Una cosa, quindi, è certa. Non solo siamo di fronte alla crisi sismica più imponente per numero di scosse e ampiezza del "cratere" che la storia scientifica (quella cioè con rilevamenti certi) abbia mai registrato in Italia, ma stiamo assistendo a un fenomeno che sta incidendo in maniera rilevante sulla orografia del nostro Paese. Gli studi e le ricerche, intanto, continuano. E gli esperti sono sicuri che dall'analisi dettagliata della sequenza sismica ancora in corso potrebbero uscire ulteriori importanti novità.