
Gli animalisti arrivano in cento e provocano
Dovevano essere in duecento, ma ce n'erano poco più della metà. Circa centoventi manifestanti sono arrivati ieri con un paio di ore di ritardo nello spazio a loro assegnato davanti agli impianti sportivi dell'Acquacalda. Il loro intento era quello di protestare contro il Palio nel giorno del Palio, che però è stato rinviato di un giorno. Molti senesi li hanno snobbati, nonostante che la Carriera non sia stata corsa e disputata nel giorno canonico. Ed in effetti, come ha riconosciuto lo stesso Enrico Rizzi, segretario del movimento chiamato Partito animalista europeo che ha organizzato la manifestazione, un obiettivo di questa iniziativa era quella di avere risalto mediatico. Toni provocatori Ma Rizzi aveva anche detto che la manifestazione sarebbe stata pacifica. Lo è stata soprattutto perché a dire la verità il piazzale davanti agli impianti sportivi dell'Acquacalda era stracolmo di rappresentanti delle forze dell'ordine, numericamente il doppio rispetto a quanti erano i manifestanti. Perché i toni utilizzati da alcuni di questi manifestanti non sono stati certo pacifici. Appena scesi dal pullman, uno di questi manifestanti ha preso in mano un megafono e ha iniziato a gridare: “Dove sono i contradaioli?”. Una provocazione, quasi un tentativo di fare avvicinare i non molti senesi, soprattutto famiglie con bambini, che si trovavano bene a distanza, sulla collinetta che sovrasta la piazzetta davanti agli impianti sportivi, e che avevano deciso di arrivare all'Acquacalda semplicemente per curiosità. I manifestanti indossavano magliette nere e hanno mostrato cartelli e striscioni con su scritto “Basta Palio”, “Contro ogni Palio”, “Questa corsa non s'ha da fare”, “Il nostro inizio è la vostra fine”. Parole che sanno e che odorano di provocazione. Ma i senesi non hanno risposto alle provocazioni. Il servizio integrale nell'edizione del Corriere di Siena di lunedì 17 agosto.